Riesi, "Disegni dalla frontiera" Il 22 luglio, presso il cortile della Chiesa Valdese di Riesi è stata inaugurata la mostra “Disegni dalla frontiera” a cura dell’operatore a Lampedusa Francesco Piobbichi, del progetto Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. La mostra è stata presentata da Marta Bernardini, che ha accompagnato i numerosi presenti in un viaggio di conoscenza del fenomeno migratorio, soffermandosi sui luoghi comuni da sfatare e le parole fuorvianti di cui liberarsi come “emergenza”, “invasione”, “paura” e quelle invece da valorizzare come “diritti” e “dignità”. In un percorso fatto di storie, tragiche ma anche di speranza, Marta Bernardini ha parlato delle frontiere che affliggono il nostro tempo, dividendo il mondo tra ricchi e poveri e rimanendo impresse sulla pelle di chi le attraversa. Nella consapevolezza che il fenomeno migratorio in atto non è transitorio ma un cambiamento globale che riguarda tutti noi, la mostra ha permesso di sensibilizzare i partecipanti su un tema attuale e importante.La mostra, organizzata dalla Chiesa Valdese di Riesi, Servizio Cristiano e l’ass. Patio 65, in collaborazione con la Farm Cultural Park di Favara e i fondi dell’Otto per mille della chiesa Valdese, resterà aperta fino al giorno 31 luglio.
Il 22 luglio, presso il cortile della Chiesa Valdese di Riesi è stata inaugurata la mostra “Disegni dalla frontiera” a cura dell’operatore a Lampedusa Francesco Piobbichi, del progetto Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. La mostra è stata presentata da Marta Bernardini, che ha accompagnato i numerosi presenti in un viaggio di conoscenza del fenomeno migratorio, soffermandosi sui luoghi comuni da sfatare e le parole fuorvianti di cui liberarsi come “emergenza”, “invasione”, “paura” e quelle invece da valorizzare come “diritti” e “dignità”. In un percorso fatto di storie, tragiche ma anche di speranza, Marta Bernardini ha parlato delle frontiere che affliggono il nostro tempo, dividendo il mondo tra ricchi e poveri e rimanendo impresse sulla pelle di chi le attraversa. Nella consapevolezza che il fenomeno migratorio in atto non è transitorio ma un cambiamento globale che riguarda tutti noi, la mostra ha permesso di sensibilizzare i partecipanti su un tema attuale e importante.La mostra, organizzata dalla Chiesa Valdese di Riesi, Servizio Cristiano e l’ass. Patio 65, in collaborazione con la Farm Cultural Park di Favara e i fondi dell’Otto per mille della chiesa Valdese, resterà aperta fino al giorno 31 luglio.